venerdì 24 aprile 2009

bloodrayne

Grande Uwe Boll! Con questo BloodRayne ha dimostrato di saper dirigere non solo ottimi film a basso costo, ma anche grande cinema nel contesto di una superproduzione!
Sì superproduzione, e lo si capisce già dal cast: Kristanna Loken e la sua ex fidanzata Michelle Rodriguez (vedere alla voce "lesbiche da film" - ovvero "diavolo, credevo che quelle vere fossero fatte diverse!" ), Michael Madsen e pancetta al seguito, Geraldine Chaplin vecchia babbiona, Meat Loaf (eh, oh...), Udo Kier, Michael Paré e Billy Zane! E, se vi sembra poco, pure Gandhi in persona!
Spero siano stati pagati tutti in alcolici di bassa lega, perché mi rifiuto di credere che qualcuno abbia partecipato a tale scempio da sobrio.

Cooomunque... la nostra cara Terminatrix nel 18esimo secolo faceva la Dampira (mezza-umana, mezza-vampira, tutta-topa) in un freak show. Neanche una brutta vita, una volta che ci si abitua alle coltellate per impressionare il pubblico. Ad ogni modo, scappa ed opportunamente incontra una vecchiarda del servizio informazioni e pettegolezzi, che le comunica che sua madre venne stuprata da Gandhi (e sì che pareva tanto buonino...), vampiro di quelli cattivi che più cattivi non si può - tanto da stare tutto il tempo nel proprio castello a dare ordini ad un branco di inetti.
Inizia dunque l'immancabile vendetta, alla quale collaboreranno due cacciatori di vampiri membri o-forse-no di una spensierata combriccola di gente dedita a... a... e chi cavolo ci ha capito qualcosa?
Si chiacchiera decisamente troppo, ma l'attesa per i combattimenti viene ampiamente ricompensata: gente immobile e telecamera nel frullatore! Che soluzione innovativa! Imperdibile il duello di spada con Gandhi.

Un'ora e mezza che ha la logica di un nugolo di cavallette: la gente compare a sciami, fa cose e se ne va - non prima di aver devastato i neuroni degli spettatori.
Società segrete pubblicizzate sulla guida Michelin, tesori inesimabili protetti da fenomeni da baraccone e motivazioni deliranti.
Se voleva essere un monumento alla casualità delle circostanze della vita umana è un capolavoro, ma qualcosa mi dice che non sia così...

Preso in edizione inglese, tra gli extra c'è pure una estenuante cena di quasi 50 minuti con zio Uwe che sproloquia sulla settima arte, che mi sono ben guardato dal visionare.

Forse del sommo maestro sono più affezionato a Alone in the Dark e House of the Dead, ma anche questo filmone rientra a pieno titolo nel suo "best of".

Voto: 1-fa-maaale!
Trashometro® 8/10:
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1 commento:

Anonimo ha detto...

Se ne sento parlare un'altra volta cerco di vederlo. Non ho mai sentito parlare di questo film...

Gegio

OT: La finale del Torneo dei film è online:
http://iltorneodeifilm.wordpress.com/2009/04/26/lultimo-sondaggio-e-poi/